La RESISTENZA DI PARMA ALLE SQUADRE FASCISTE DEL RAS ITALO BALBO |
Continuano le iniziative di formazione aperte a tutti della nostra sezione. Pubblichiamo la riflessione proposta da Marco Sannella sull' arditismo fascista e le squadre d'azione.
Le squadre d’azione, lo Squadrismo, vero e
proprio braccio armato dei Fasci di Combattimento prima, e del Partito
nazionale Fascista poi, fu determinante nella conquista del potere di
quest’ultimo.
Il primissimo fascismo urbano, con
l’apporto dell’Arditismo e del Futurismo politico, si presentò come fenomeno
elitario e circoscritto (Milano e province orientali). L’occupazione violenta
dello spazio politico pubblico, nel primo dopoguerra, fu immediatamente
evidente attraverso la militarizzazione dello scontro politico. Altrettanto
immediata fu la natura di classe delle provocazioni e dell’azione politica, la
distruzione della sede milanese dell’Avanti (aprile 1919) è molto più eloquente
della tenue vernice di “sinistra” del programma di San Sepolcro.
E’ dall’autunno del 1920 che si può parlare
di squadrismo come fenomeno di massa, come contraccolpo reazionario al
fallimento dell’occupazione delle terre e delle fabbriche nel periodo del biennio
rosso. Gli “scherani dello schiavismo agrario” si configurano via via come Vandea Plebea ed inizialmente come mercenari del capitale agrario. Questo fascismo movimento sarà la testa
d’ariete distruttiva che nella guerra civile del biennio nero (1921-1922)
contro il proletariato urbano e contadino, contro le organizzazioni del
movimento operaio, anche riformista e cattolico, contro la democrazia
conseguente, permetterà al padronato italiano nel suo complesso di ristabilire
l’ordine del profitto e dell’accumulazione del capitale. Il fascismo rappresenta quindi la reazione contro l’eredità democratica
della Rivoluzione Francese, e contro la stessa democrazia borghese, in quanto essa darebbe spazio alle forze
della classe operaia; e infatti la Rivoluzione francese è per il fascismo
l’anticipazione di quella proletaria bolscevica. L’organizzazione
indipendente del proletariato, anche su base moderata-riformista, è vista come
potenziale terreno di cultura e/o
oggetto di conquista egemonica rivoluzionaria: la democrazia borghese è
concepita come non abbastanza immunizzata contro, l’azione rivoluzionaria del
proletariato, quindi come debole e
decadente.
Nell’esaminare questo periodo classica, ed
opportuna, si rivela la distinzione tra fascismo-movimento
e fascismo-regime. Nel primo caso, si
ha a che fare con una mobilitazione
reazionaria di ceti medi (e sottoproletariato) in funzione antiproletaria, generalmente
ispirata ad una nostalgia di rapporti precapitalistici, il che fornisce la
connessione, da un lato, con le ideologie feudali, clericali, precapitalistiche
in genere(populismo reazionario); dall’altro, con varie forme di “socialismo
piccolo-borghese” interclassista (in particolare proudhoniano). Quanto al fascismo- regime, è una sorta di
esasperazione del bonapartismo reazionario, per cui la dittatura borghese
cancella progressivamente quello stesse conquiste democratiche che il movimento
operaio ha imposto alle classi dominanti; qui, il ruolo delle masse
piccolo-borghesi è largamente di adesione passiva (plebiscitaria), mentre il
comando reale è in mano dei gruppi predominanti del capitale produttivo
(industria pesante) e finanziario. Il terrore bianco (o nero) fascista non mira
tanto alla rapina (diversamente da quello coloniale), quanto alla repressione
della lotta di classe (in combinazione con la demagogia
interclassista/corporativa).Si tratta di repressione continua e preventiva, che
va distinta dalla stessa più feroce reazione controrivoluzionaria diretta (v.
giugno 1848 e Comune di Parigi).
Bibliografia di massima:
Mimmo Franzinelli – Squadristi, Mondadori
2003
Angelo Tasca – Nascita ed avvento del
Fascismo, Laterza 1965
Enzo Sereni – Le origini del Fascismo, La
Nuova Italia 1998
Renzo De Felice – Mussolini il
rivoluzionario, Einaudi 2005
Angelo D’Orsi - La rivoluzione antibolscevica. Fascismo, classi,
ideologie (1917-1922), Franco Angeli
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