lunedì 18 aprile 2016

LA DANZA MACABRA DELLE SQUADRE FASCISTE




La RESISTENZA DI PARMA ALLE SQUADRE FASCISTE DEL RAS ITALO BALBO
Continuano le iniziative di formazione aperte a tutti della nostra sezione. Pubblichiamo la riflessione proposta da Marco Sannella sull' arditismo fascista e le squadre d'azione.
Le squadre d’azione, lo Squadrismo, vero e proprio braccio armato dei Fasci di Combattimento prima, e del Partito nazionale Fascista poi, fu determinante nella conquista del potere di quest’ultimo.

Il primissimo fascismo urbano, con l’apporto dell’Arditismo e del Futurismo politico, si presentò come fenomeno elitario e circoscritto (Milano e province orientali). L’occupazione violenta dello spazio politico pubblico, nel primo dopoguerra, fu immediatamente evidente attraverso la militarizzazione dello scontro politico. Altrettanto immediata fu la natura di classe delle provocazioni e dell’azione politica, la distruzione della sede milanese dell’Avanti (aprile 1919) è molto più eloquente della tenue vernice di “sinistra” del programma di San Sepolcro.
E’ dall’autunno del 1920 che si può parlare di squadrismo come fenomeno di massa, come contraccolpo reazionario al fallimento dell’occupazione delle terre e delle fabbriche nel periodo del biennio rosso.  Gli “scherani dello schiavismo agrario” si configurano via via come Vandea Plebea ed inizialmente come mercenari del capitale agrario. Questo fascismo movimento sarà la testa d’ariete distruttiva che nella guerra civile del biennio nero (1921-1922) contro il proletariato urbano e contadino, contro le organizzazioni del movimento operaio, anche riformista e cattolico, contro la democrazia conseguente, permetterà al padronato italiano nel suo complesso di ristabilire l’ordine del profitto e dell’accumulazione del capitale. Il fascismo rappresenta quindi la reazione contro l’eredità democratica della Rivoluzione Francese, e contro la stessa democrazia borghese, in quanto essa darebbe spazio alle forze della classe operaia; e infatti la Rivoluzione francese è per il fascismo l’anticipazione di quella proletaria bolscevica. L’organizzazione indipendente del proletariato, anche su base moderata-riformista, è vista come potenziale terreno di cultura e/o oggetto di conquista egemonica rivoluzionaria: la democrazia borghese è concepita come non abbastanza immunizzata contro, l’azione rivoluzionaria del proletariato, quindi come debole e decadente.
Nell’esaminare questo periodo classica, ed opportuna, si rivela la distinzione tra fascismo-movimento e fascismo-regime. Nel primo caso, si ha a che fare con una mobilitazione reazionaria di ceti medi (e sottoproletariato) in funzione antiproletaria, generalmente ispirata ad una nostalgia di rapporti precapitalistici, il che fornisce la connessione, da un lato, con le ideologie feudali, clericali, precapitalistiche in genere(populismo reazionario); dall’altro, con varie forme di “socialismo piccolo-borghese” interclassista (in particolare proudhoniano). Quanto al fascismo- regime, è una sorta di esasperazione del bonapartismo reazionario, per cui la dittatura borghese cancella progressivamente quello stesse conquiste democratiche che il movimento operaio ha imposto alle classi dominanti; qui, il ruolo delle masse piccolo-borghesi è largamente di adesione passiva (plebiscitaria), mentre il comando reale è in mano dei gruppi predominanti del capitale produttivo (industria pesante) e finanziario. Il terrore bianco (o nero) fascista non mira tanto alla rapina (diversamente da quello coloniale), quanto alla repressione della lotta di classe (in combinazione con la demagogia interclassista/corporativa).Si tratta di repressione continua e preventiva, che va distinta dalla stessa più feroce reazione controrivoluzionaria diretta (v. giugno 1848 e Comune di Parigi).

Bibliografia di massima:

Mimmo Franzinelli – Squadristi, Mondadori 2003
Angelo Tasca – Nascita ed avvento del Fascismo, Laterza 1965
Enzo Sereni – Le origini del Fascismo, La Nuova Italia 1998
Renzo De Felice – Mussolini il rivoluzionario, Einaudi 2005
Angelo D’Orsi - La rivoluzione antibolscevica. Fascismo, classi, ideologie (1917-1922), Franco Angeli
Enzo Santarelli – Storia del movimento e del regime fascista, ER 1967

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