mercoledì 10 febbraio 2016

GIORNO DEL RICORDO:CONTRO OGNI STRUMENTALIZZAZIONE





Truppe italiane a Lubiana
Giornata del Ricordo: il nostro comunicato. Contro ogni provocatoria strumentalizzazione.
Nel 2004 con legge n. 92 la Repubblica istituiva nella data del 10 febbraio – anniversario della firma nel 1947 del trattato di pace con l’allora Jugoslavia – la Giornata del Ricordo per conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle foibe e della più complessa vicenda dei confini orientali che, dalla prima guerra mondiale, rappresentavano un nervo scoperto nel cuore dell’Europa.

La Giornata del Ricordo pone al centro la volontà di fare i conti con questa tragica stagione, senza strumentalizzazioni e senza confondere la guerra di aggressione della Germania nazista e dell’Italia fascista, suo subalterno alleato, che, in territorio balcanico, schierò i suoi militi del battaglione Mussolini e la feroce X Mas, con le sofferenze dei civili e dei morti nelle foibe.
Spregiare la lotta di liberazione del popolo italiano e sostenere che, siccome ci furono le foibe, la Resistenza e il fascismo, allora, si equivarrebbero, sarebbe follia, e la follia confusionaria di questa posizione, ad arte costruita e cavalcata dalla destra, non aiuta né un’autentica conoscenza storica, né la solidità della nostra democrazia.
È importante acquisire i drammatici avvenimenti del confine orientale come parte integrante della nostra vicenda nazionale, radicarli nella nostra memoria con la consapevolezza che tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale.
Il 16 gennaio scorso l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha organizzato un convegno nazionale sulla dolorosa vicenda dei “confini orientali” producendo con il contributo di storici e studiosi un’indagine che aiuta a capire e che mostra con tutta chiarezza come l’antifascismo italiano sia in prima linea nel voler indagare in questa stagione di sangue, facendosi carico dell’orrore e degli errori, dei lutti e delle complessità perché solo la verità è il motore della storia e la radice del futuro.
Non ammettiamo che la Giornata del ricordo venga provocatoriamente strumentalizzata dalla destra estrema e da CasaPound, i cui militanti si dichiarano “ fascisti del terzo millennio”. È significativo sottolineare che CasaPound porta il nome di Ezra Pound, poeta americano sostenitore del fascismo. Basterebbe leggersi i discorsi radiofonici di Ezra Pound, pronunciati tra il 1941 e il 1943, diretti ai cittadini americani e inglesi, per cogliere una visione del mondo all’insegna del complotto ebraico, condotto secondo lo stesso Pound attraverso il potere del denaro, l’usura e la massoneria. Una lettura, quindi, classicamente antisemita che si contrappone ai principi sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, ai valori e alle regole della convivenza civile.
Non è più oltre tollerabile che le strade della nostra città vengano ripercorse in schieramento paramilitare (come abbiamo visto ancora una volta ai primi del novembre scorso) da fascisti che spregiano la Repubblica antifascista e ripropongono con il braccio levato nel saluto romano il proprio oltraggio alla Costituzione e alle norme della Repubblica.
Mentre denunciamo il persistente silenzio delle istituzioni e, con estrema preoccupazione, vediamo disatteso l’orientamento politico espresso dal Consiglio Comunale di Pavia con l’ordine del giorno antifascista dello scorso aprile, chiedendoci come mai ci voglia tutto questo tempo per stendere un regolamento
efficace per impedire ai gruppi razzisti, nostalgici del nazifascismo e
omofobi di accedere a spazi comunali, incluso il terreno pubblico usato per
banchetti di propaganda xenofoba. I
nvitiamo i cittadini e gli antifascisti alla vigilanza democratica, ricordando che tutti i documenti dell’ANPI sulla vicenda dei confini orientali sono accessibili in rete.

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