martedì 24 novembre 2015

DALLA LIBIA ALLA ITALIA



Dando seguito al ciclo di incontri sul tema cruciale di come “il nemico” venga ad arte “costruito” nell’immaginario collettivo, la nostra sezione propone il giorno 4 dicembre h. 21 Sala Broletto un incontro sul tema Dalla Libia alla Italia, con il contributo di Antonio Marone docente di storia dell’Africa all’Università di Pavia e Fabio Garavaglia Presidente della Cooperativa Faber.
Su questo argomento pubblichiamo in anteprima un intervento di Enrico Pozzato, medico, che ci ha dato un grande aiuto nella preparazione di questa iniziativa
"Il tema "migranti" è da tempo un argomento di primaria importanza, al centro di dibattiti in merito ai cambiamenti che la nostra società sta vivendo. 
Fino a pochi mesi fa, la pressione mediatica generata da prese di posizione e dichiarazioni xenofobe da parte di politici e personaggi pubblici rendeva facilmente veicolabili messaggi francamente disinformativi, grossolani, costruiti ad hoc e privi di qualsiasi fondamento (dal rischio malattie infettive importate dall'Africa ai fantomatici 35€ al giorno in tasca ad ogni richiedente asilo, e via discorrendo). Una mirata e cosciente "costruzione del nemico" studiata a tavolino, funzionale alle necessità della destra xenofoba, che per mesi ha tenuto banco sulle prime pagine dei quotidiani, nei salotti televisivi e sulle pagine dei social network.
L'efficacia di questa metodologia si è tuttavia ridotta con il trascorrere del tempo: sempre meno persone sono disposte a credere ad ogni affermazione "fantasiosa" dei professionisti dello sfruttamento delle paure su base xenofoba. Questo positivo mutamento è avvenuto grazie a due principali fattori: il prezioso lavoro di controinformazione portato avanti da membri della società (veramente) civile, associazioni, reti, e il confronto diretto della popolazione con i protagonisti di questo grande cambiamento in atto, i migranti: in primo luogo persone, aiutate da altre persone, non portatori di problemi gestiti da professionisti del malaffare.
Senza abbandonare il sempre importante lavoro di controinformazione, occorre ora dare più visibilità alla realtà dei migranti in Italia. Occorre sempre più conoscerla, per capirla e (a discrezione di ognuno) apprezzarla.
Per questo abbiamo deciso di dare spazio a chi l'Africa la conosce molto più approfonditamente di chi abitualmente ne parla pubblicamente: chi la studia da anni, chi da anni lavora seriamente con chi da quei luoghi proviene, e chi in quel continente ci è nato ed oggi si trova qui.
Punti di vista diversi, ognuno estremamente importante, ognuno estremamente arricchente."

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