venerdì 13 febbraio 2015

PRESIDIO ANTIFASCISTA del 7 FEBBRAIO : UNA RIFLESSIONE



Pubblichiamo integralmente il comunicato delle sezioni ANPI di Pavia e della Rete Antifascista, quale contributo alla riflessione aperta dopo il Presidio Anifascista di sabato 7 febbraio al Mezzabarba.
"Nell' esprimere la nostra riprovazione per l’orribile messainscena di morte, posta in essere ieri, presso l’ingresso del Comune, vogliamo riportare l’attenzione sul presidio antifascista di sabato 7 febbraio organizzato dal Comitato Provinciale Antifascista cui hanno aderito, con una forte partecipazione, le sezioni ANPI di Pavia e la Rete Antifascista Cittadina.

Il Presidio di sabato ha ribadito che Pavia è antifascista e ripudia ogni sigla di matrice fascista, condannando la reiterata presenza di Casapound, in quanto formazione di stampo neofascista e xenofobo, contraddistintasi per numerose aggressioni a chi è riconosciuto dai revisionisti del terzo millennio come “diverso”: da Samb Modou e Diop Mor nel 2011 a Firenze, ad Emilio Visigalli nel 2015 a Cremona. 
La piazza di sabato non si è barricata nei palazzi, ma che si è mostrata a viso aperto, rispondendo civilmente e senza violenza alle provocazioni fasciste, rivendicando così la sua piena lealtà alla Costituzione e ai valori della Lotta di Liberazione nazionale.
Se, con la nostra mobilitazione, e d’intesa con il Sindaco, siamo riusciti ad ottenere che Casa Pound fosse relegata in un angolo, seppure significativo della nostra città, chiediamo che le organizzazioni neofasciste, con le loro parodie militari e i loro saluti romani, non abbiano più alcuna agibilità politica nella nostra città e che Casapound venga sciolta per la sua natura dichiaratamente anticostituzionale.
Chiediamo alle istituzioni preposte di sbarrare il passo a chi diffonde odio e razzismo, evitando, da oggi in avanti, di concedere spazi pubblici a sigle che offendono la Costituzione, la memoria civile e la coscienza democratica della città, nello spirito dell’ordine del giorno antifascista già iscritto ai lavori di un prossimo Consiglio Comunale.
Chiediamo che le istituzioni repubblicane svolgano interamente il dovere che la Costituzione nata dalla Resistenza loro affida, trovando inqualificabile che un senatore della Repubblica sia stato presente in piazza Vittoria, accanto al banchetto non-autorizzato di Forza Nuova.
Chiediamo che il Questore di Pavia si assuma le responsabilità di ogni singolo fatto accaduto in città sabato pomeriggio, per aver autorizzato quattro manifestazione e presidi paralleli, nonostante la manifesta preoccupazione del  Sindaco, del Presidente del Comitato Unitario Antifascista Provinciale, dell’ANPI  e dei democratici tutti, bloccando l’intera città, creando disservizi e timori condivisi.
Intravvediamo il rischio che tanta leggerezza ed approssimazione legittimino, e protraggano per un tempo non più tollerabile, un clima di tensione che non giova a nessuno, tantomeno alla sicurezza dei cittadini."

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