I direttivi ANPI
della sezione Onorina Pesce Brambilla e della sezione Borgo Ticino
nell’esprimere la propria opposizione alla concessione di spazi cittadini a
gruppi neofascisti, vogliono riportare l’attenzione sulla mobilitazione
antifascista di sabato 7 febbraio organizzata dal Comitato Provinciale
Antifascista cui le sezioni ANPI stesse hanno aderito con una forte
partecipazione che ha coinvolto la Rete Antifascista Cittadina.
Alla luce di quanto accaduto e
dopo attente valutazioni, i direttivi delle sezioni ANPI cittadine riunitesi in
data 17 febbraio 2015 ritengono:
che il
Questore di Pavia si sia dimostrato inadatto alla gestione dell’ordine
pubblico nella città, autorizzando
quattro manifestazioni parallele,
nonostante la dichiarata preoccupazione del
Sindaco, del Presidente del Comitato Unitario Antifascista Provinciale,
dell’ANPI e dei democratici tutti, militarizzando l’intera città, creando
disservizi e timori condivisi al solo scopo di consentire a gruppuscoli
neofascisti di attuare le proprie provocazioni, tra parodie militari e saluti
romani di natura anticostituzionale.
Ci
sembra inopportuno e inspiegabile che si sia lasciato svolgere indisturbato e
senza provvedimenti un presidio non autorizzato di Forza Nuova in Piazza
Vittoria, la stessa organizzazione che nei giorni successivi si è resa
protagonista di una sorta di protesta dal fare minaccioso a Palazzo Mezzabarba
ai danni di Sindaco e amministrazione comunale.
Chiediamo che le organizzazioni neofasciste non abbiano più alcuna agibilità
politica nella nostra città e che Casapound, formazione di stampo xenofobo,
contraddistintasi per numerose aggressioni, venga sciolta per la sua natura
dichiaratamente anticostituzionale.
Chiediamo che le istituzioni repubblicane svolgano interamente il dovere che la
Costituzione nata dalla Resistenza loro affida, ritenendo a questo proposito
inqualificabile che un Senatore della Repubblica sia stato presente in piazza
Vittoria, a legittimare le provocazioni di Forza Nuova.
Chiediamo che, a fronte di tanta approssimazione e sottovalutazione nella gestione
di un problema che andrà ben oltre quello della sola giornata di sabato 7
febbraio, il Questore di Pavia si assuma
le responsabilità di ogni singolo fatto accaduto in città, credendo che la soluzione più
onorevole sia quella di rassegnare le
proprie dimissioni.
Nessun commento:
Posta un commento