giovedì 19 febbraio 2015

DOPO il PRESIDIO ANTIFASCISTA : LE NOSTRE RICHIESTE



I direttivi ANPI della sezione Onorina Pesce Brambilla e della sezione Borgo Ticino nell’esprimere la propria opposizione alla concessione di spazi cittadini a gruppi neofascisti, vogliono riportare l’attenzione sulla mobilitazione antifascista di sabato 7 febbraio organizzata dal Comitato Provinciale Antifascista cui le sezioni ANPI stesse hanno aderito con una forte partecipazione che ha coinvolto la Rete Antifascista Cittadina.
Alla luce di quanto accaduto e dopo attente valutazioni, i direttivi delle sezioni ANPI cittadine riunitesi in data 17 febbraio 2015 ritengono:
che il Questore di Pavia si sia dimostrato inadatto alla gestione dell’ordine pubblico nella città, autorizzando quattro manifestazioni parallele,
nonostante la dichiarata preoccupazione del  Sindaco, del Presidente del Comitato Unitario Antifascista Provinciale, dell’ANPI e dei democratici tutti, militarizzando l’intera città, creando disservizi e timori condivisi al solo scopo di consentire a gruppuscoli neofascisti di attuare le proprie provocazioni, tra parodie militari e saluti romani di natura anticostituzionale.
Ci sembra inopportuno e inspiegabile che si sia lasciato svolgere indisturbato e senza provvedimenti un presidio non autorizzato di Forza Nuova in Piazza Vittoria, la stessa organizzazione che nei giorni successivi si è resa protagonista di una sorta di protesta dal fare minaccioso a Palazzo Mezzabarba ai danni di Sindaco e amministrazione comunale.
Chiediamo che le organizzazioni neofasciste non abbiano più alcuna agibilità politica nella nostra città e che Casapound, formazione di stampo xenofobo, contraddistintasi per numerose aggressioni, venga sciolta per la sua natura dichiaratamente anticostituzionale.
Chiediamo che le istituzioni repubblicane svolgano interamente il dovere che la Costituzione nata dalla Resistenza loro affida, ritenendo a questo proposito inqualificabile che un Senatore della Repubblica sia stato presente in piazza Vittoria, a legittimare le provocazioni di Forza Nuova.
Chiediamo che, a fronte di tanta approssimazione e sottovalutazione nella gestione di un problema che andrà ben oltre quello della sola giornata di sabato 7 febbraio,  il Questore di Pavia si assuma le responsabilità di ogni singolo fatto accaduto in città, credendo che la soluzione più onorevole sia quella  di rassegnare le proprie dimissioni.

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