Venerdi 28 novembre alle ore 21.00 (Sala Broletto) organizziamo la presentazione de "LA COSTRUZIONE DEL NEMICO" - relatore Alberto Burgio-Università di Bologna. Alcune nostre brevi considerazioni in preparazione del dibattito.
Si potrebbe dir meglio, di
un "passato che non passa", quindi di una riemergenza del razzismo
europeo.Svastiche, croci celtiche, saluti romani ed aquile imperiali tornano ad occupare la scena ufficiale della politica in Europa, prende corpo il monito di Primo Levi che si pensava sino a qualche decennio fa immotivato.
"E' avvenuto, quindi
può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire" (I
Sommersi e i Salvati).
L'immane tragedia dei
campi di sterminio non ha immunizzato l'Europa, non ha fermato il ritorno della
violenza razzista. Cimiteri profanati, vetrine infrante, aggressioni contro i
lavoratori immigrati, conflitti che esplodono anche per la nuova condizione del
lavoro, precarizzato sempre più ed esposto alla concorrenza dei paesi più
poveri. L'occasione è d'oro per gli "imprenditori politici" del
razzismo, per la galassia di raggruppamenti neofascisti e xenofobi che si
ergono a difesa di identità minacciate.
Il preteso "scontro
di civiltà" aggiunge e trasforma gli stereotipi, le rappresentazioni
semplificate dell'"altro".
Queste
le avvisaglie del "nuovo razzismo", incoraggiato da leggi e da
politici che esortano ed invocano nuovi rastrellamenti e istituiscono equazioni
tra immigrati e criminalità. Il riemergere del razzismo
non è una patologia della modernità bensì la sua norma; è oggi la ripresa di un
vecchio discorso, per dirla con Brecht, il risveglio di una "bestia"
assopitasi per breve tempo.
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