Il testo completo del documento della sezione Onorina Pesce e Borgo Ticino presentato all'assemblea cittadina antifascista :
Bisogna
tornare “troppo” indietro negli anni per ricordare una assemblea antifascista.
E
forse ancora più indietro nel tempo per ricordarne una convocata da una sezione
dell’ANPI.Viceversa
noi crediamo sia tempo di riprendere il filo allentato o interrotto del
colloquio e della comune costruzione tra l’ANPI e i giovani,le associazioni, i movimenti, le forze sociali e culturali, i partiti, i sindacati con l’obiettivo di realizzare, tra soggetti diversi e plurali, una rete antifascista cittadina.
Proponendo
l’assemblea di stasera, la sezione Onorina Pesce e la sezione Borgo Ticino si
assumono la responsabilità di mettere attorno ad un unico tavolo le componenti
e le forze di Pavia non certo in vista di una sorta di gara a chi è “di più” e
“meglio” antifascista, ma per costruire un meccanismo di rete per dare più
unità, forza e coesione al comune obiettivo dell’antifascismo.
Pensiamo
ad una rete di collegamento :
·
che faccia
opinione e costruisca cultura democratica e antifascista
·
che esprima i
valori dell’antifascismo e della lotta di liberazione
·
che riscopra
nella nostra memoria storica ( troppo a lungo tradita e troppo a lungo solcata
da mille disegni revisionisti ) il fondamento etico e politico sul quale
possiamo sperare di costruire, o almeno di immaginare, un futuro differente da
quello che ci si prospetta – tutto ricondotto al “pensiero unico” e di una
dissennata globalizzazione, che di fatto produce nuove miserie e nuove
ingiustizie accanto a forme inedite di schiavitù, svuota i principi di
rappresentanza e di sovranità popolare, moltiplica le lacerazioni dentro il tessuto democratico
·
che sia in grado
di attivarsi, mantenendo e rafforzando i propri collegamenti a)per fare
circolare le informazioni e il punto di vista antifascista e democratico b)per
gestire iniziative comuni che abbiano una “agenda propria” - non dettata dalla
convulsa rincorsa delle iniziative fasciste e tale da evitare ogni sterile
rincorsa in avanti- pensate per essere utili alle ragioni dell’antifascismo e
organizzate quindi con la necessaria sensatezza, calibrate sulle forze
effettivamente disponibili, concentrate attorno a parole d’ordine costruite
insieme contro ogni forma di risorgente fascismo
·
che sappia tenere
alto il livello dell’interlocuzione con le istituzioni, che, qualunque sia la
nostra appartenenza politica, rappresentano uno snodo del sistema democratico
dal quale non si può prescindere. In questo senso vorremmo ricordare anche la
nota inoltrata dalla sezione Onorina Pesce all’Amministrazione Comunale e al
Sindaco al quale, considerati i banchetti di Solidarietà Nazionale e Forza
Nuova, abbiamo chiesto un pronunciamento politico chiaro e inequivocabile in
grado di mettere la parola fine ad iniziative di questo tipo.
Proponiamo
all’assemblea di stasera di cominciare a lavorare insieme per costruire una
rete permanente capace di fare massa critica per sbarrare la strada alle
presenze fasciste che da qualche tempo sono tornate a occupare le piazze e i
quartieri della nostra città
·
declinando
le proprie parole d’ordine lesive della coscienza antifascista,
·
distribuendo indifferentemente volantini, vestiti o
cibo,
·
scavando nelle disperazioni e nelle marginalità
accresciute dalla recessione per farne terreno di cultura dove seminare la
malsana radice dell’odio fascista e del veleno razzista.
La Cassazione, in una propria sentenza,
ha recentemente ribadito come il saluto romano continui a rappresentare un
reato oltraggiante la Carta Costituzionale,
la nostra storia e la nostra coscienza civile.
Riteniamo questa sentenza particolarmente opportuna a
fronte del moltiplicarsi di cordate fasciste e parafasciste, che, come è
accaduto lo scorso settembre a Como, fanno delle nostre città il palcoscenico
delle proprie manifestazioni.
Sappiamo che il solo pronunciamento della Cassazione
non è sufficiente se non è affiancato da una coscienza e da una vigilanza
diffusa tra i giovani e i cittadini, che assumano la questione
dell’antifascismo come grande questione nazionale democratica.
In questa occasione vogliamo anche sottolineare che
gli scenari futuri della destra fascista non ineriscono soltanto i saluti
romani.
Assistiamo, per citare le parole di Saverio Ferrari
dal suo Osservatorio Democratico Antifascista, a inquietanti intrecci tra
derive razziste, velleità separatiste, proteste fiscali e sociali, demonizzazioni dell’integrazione e della società multietnica, che trovano nella Lega di Salvini il proprio portabandiera, in una strategia allineata alle peggiori formazioni dell’estrema destra europea.
derive razziste, velleità separatiste, proteste fiscali e sociali, demonizzazioni dell’integrazione e della società multietnica, che trovano nella Lega di Salvini il proprio portabandiera, in una strategia allineata alle peggiori formazioni dell’estrema destra europea.
In sostanza ci pare che, ad esempio con la
manifestazione del 18 ottobre a Milano “stop alle migrazioni”, la Lega stia lavorando per un
fronte comune in cui si mescolano “camice nere” e “camice verdi” in una sorta di riedizione del movimento dei “forconi”,
connotato da un ribellismo tanto eterogeneo quanto confuso e primitivo, aperto
alle infiltrazioni da Casa Pound a Roma a Forza nuova a Milano.
Ciò che si sta prospettando è una nuova configurazione delle destre italiane, con l’assunzione da parte del partito di Salvini a referente per lo stesso neofascismo.
Ciò che si sta prospettando è una nuova configurazione delle destre italiane, con l’assunzione da parte del partito di Salvini a referente per lo stesso neofascismo.
A
tale scopo, la Lega
ha anche costituito l’associazione Patriae, entro cui, proprio in questi mesi,
sta pilotando la confluenza di militanti e spezzoni in libera uscita
dell’estremismo nero.
Circola
insomma l’idea di una spallata da destra a una società sfibrata dalla
recessione, impoverita, sotto proletarizzata, sradicata e delusa, portatrice di
rabbie nebulose che difficilmente trovano ascolto e sintesi nelle sedi dei
partiti, e che, viceversa, possono essere cavalcate dalla estrema destra
populista.
Ricordiamo
a questo proposito il documento reso pubblico alle ore 17, poche ora prima
della nostra assemblea, da parte dell’ANPI Nazionale che denuncia una
preoccupante situazione di allarme,
Per
tornare infine a episodi vicini a noi e a scadenze che ci coinvolgono
direttamente probabilmente il 25 ottobre Casa Pound sarà presente con un
proprio banchetto in una piazza della nostra città. Le sezioni ANPI di Pavia
chiedono all’assemblea di pronunciarsi sul “che fare” per migliorare il
dibattito. In chiusura chi lo ritiene potrà indicare il proprio nome e recapito
per la realizzazione della rete antifascista proposta in apertura.
IL
DIRETTIVO DELLA SEZIONE ANPI ONORINA PESCE BRAMBILLA E BORGO TICINO.
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