martedì 29 luglio 2014

CONFLITTO in MEDIO ORIENTE : il documento della sezione Onorina Pesce



 La sezione Onorina Pesce Brambilla propone all'attenzione dei democratici e degli antifascisti il proprio documento sul conflitto a Gaza.




1.     La sezione Onorina Pesce Brambilla esprime la sua più completa solidarietà alla popolazione arabo-palestinese colpita in questi giorni dalla violenza militare del governo israeliano, ed alla direzione dell' Autorità Nazionale Palestinese
2.      Condanna la politica guerrafondaia del governo Netanyahu, espressione della destra sionista ed erede del revisionismo di Vladimir Jabotinskij, governo che ha il sostegno di tutta la destra reazionaria israeliana e delle formazioni «fondamentaliste» raccolte un tempo nel Gush Emunim (Blocco dei fedeli).
3.      Senza insinuare false equivalenze tra la violenza degli oppressi e quella degli oppressori denuncia il ruolo reazionario del cosiddetto fondamentalismo islamico, che sotto la maschera di un derisorio «antimperialismo», ed esibendo apertamente il proprio razzismo antiebraico, si oppone, come il precedente panislamismo, ad ogni prospettiva anche minimamente democratica, ed a più forte ragione, di liberazione sociale per le masse arabe, propugnando il dominio delle classi e caste feudo-tribali sfruttatrici e parassitarie e rivolgendosi spesso anche contro la direzione nazionalistico-democratica dell'Anp. Teorizza ed ampiamente pratica, inoltre, il terrorismo indiscriminato contro la popolazione civile ebraica d'Israele.
4.        Solidarizza con quanto rimane della sinistra israeliana e con le forze ostili alla guerra antiaraba ed in particolare coi militari che rifiutano gli ordini di guerra del governo Netanyahu.
5.        Dichiara che l'unica soluzione effettiva è quella dei «Due Popolo Due Stati», ossia di una nuova ed equa spartizione della terra israelo-palestinese; mentre le tendenze, profondamente reazionarie che propugnano «una Palestina dal fiume al mare» o viceversa l'allontanamento degli arabi dalla terra d'Israele, possono solo perpetuare un escalation, un sanguinoso conflitto senza prospettive di soluzione equa.
6.        L'evidente crisi delle forze basate sul movimento dei lavoratori e d'ispirazione socialista, tanto nella popolazione ebraica quanto tra quella arabo-palestinese, crisi che ha dato spazio da entrambi i lati a fondamentalismi reazionari, non toglie l'esigenza strategica che i lavoratori ebrei ed arabi convergano nella lotta contro la reazione per ottenere pace, dignità e progresso materiale.

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