Di guerra eravam
stanchi, di patria anche.
Avevamo bisogno di dire: lasciateci le
mani libere, i piedi, gli occhi, le orecchie; lasciateci dormire nel
fienile, con una ragazza.
Per questo abbiam sparato, ci siamo
fatti impiccare, siamo andati al macello col cuore che
piangeva, con le labbra tremanti.
Ma anche così sapevamo che di fronte a un boia
di fascista noi eravam persone,
e loro marionette.
E adesso che siamo morti, non rompeteci i
coglioni con le cerimonie pensate piuttosto ai vivi
che non abbiano a perdere anche loro la
giovinezza.
Nino Pedretti (2007)
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